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Australia: associazioni islamiche chiedono la revisione delle leggi sul terrorismo

23:58 - April 26, 2024
Notizie ID: 3490246
Tehran-Iqna- Un’alleanza di diverse associazioni islamiche in Australia ha chiesto una revisione delle leggi sul terrorismo del paese, sottolineando la necessità di eliminare il concetto di “terrorismo di matrice religiosa” dalla legislazione

Australia: associazioni islamiche chiedono la revisione delle leggi sul terrorismo

 

Un’alleanza di diverse associazioni islamiche in Australia ha chiesto una revisione delle leggi sul terrorismo del paese, sottolineando la necessità di eliminare il concetto di “terrorismo di matrice religiosa” dalla legislazione.

“La presunzione che il terrorismo sia intrinsecamente legato alla religione non solo è inesatta ma dannosa”, ha detto la portavoce dell'alleanza, Ramia Abdo Sultan, durante una conferenza stampa.

“Questo malinteso persiste nonostante un ampio lavoro accademico che dimostri che il terrorismo è guidato da motivazioni politiche e ideologiche, non dalla fede religiosa”, ha aggiunto.

Abdo Sultan ha criticato il direttore generale dell'ASIO (Australian Security Intelligence Organisation), Mike Burgess, per il suo uso di un linguaggio carico di “estremismo violento". Secondo la portavoce questo approccio alimenta l’islamofobia, emargina la comunità musulmana e mina la coesione sociale.

L'appello al cambiamento arriva sulla scia dell'accoltellamento del vescovo Mar Mari Emmanuel nella chiesa assira ortodossa di Cristo del Buon Pastore, a sud-ovest di Sydney, avvenuto lo scorso 15 aprile. L'autore, un ragazzo di 16 anni, è stato arrestato e accusato di terrorismo.

In seguito all'attacco, circa 400 agenti della squadra congiunta antiterrorismo (JCTT) hanno fatto irruzione in 13 indirizzi in tutta Sydney, arrestando sette giovani. Cinque ragazzi, di età compresa tra 14 e 17 anni, sono stati accusati di vari reati, tra cui cospirazione per pianificare un atto terroristico.

Il vice commissario della polizia federale australiana Krissy Barrett ha affermato che l'operazione di polizia ha scoperto "una rete di associati e colleghi che condividono un'ideologia estremista violenta simile a quella del presunto aggressore della chiesa".

Tuttavia, l’alleanza delle associazioni islamiche ha espresso preoccupazione per quello che ha descritto come “un modello preoccupante di discutibili tattiche di applicazione della legge”.

Abdo Sultan ha chiesto una revisione immediata dei processi che hanno portato ai raid per garantire “trasparenza e responsabilità”. Ha messo in dubbio la necessità e le modalità di queste operazioni, citando la mancanza di prove che indichino una minaccia o un piano concreto tra i giovani. “Questa mancanza di trasparenza aggrava il disagio all’interno della nostra comunità”, ha affermato.

 

 

 

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